Sabato 6 febbraio in programma il IV EcoForum regionale sull’economia circolare. Sarà possibile seguire l’evento online dai social dell’associazione ambientalista umbra
Tariffa puntuale: chi inquina paga. In Umbria sono 20 i Comuni che applicano questo principio
Maurizio Zara: “Tutti i Comuni dovrebbero adeguarsi nel realizzare una raccolta porta a porta con domiciliazione delle principali frazioni, e in particolare della frazione organica”
Sono tante e non sempre conosciute, secondo Legambiente Umbria, le buone pratiche applicate da alcuni Comuni e imprese nella nostra regione nella gestione dei rifiuti. Per questo, come ogni anno, il dossier Comuni Ricicloni (che sarà presentato sabato 6 febbraio, diretta online sui social di Legambiente Umbria) vuole essere anche l’occasione per analizzare e ragionare su alcune di queste buone pratiche di economia circolare, condividendole con la comunità che spesso non ne è nemmeno a conoscenza. Come spiega Maurizio Zara, presidente Legambiente Umbria: “In questi anni abbiamo parlato ad esempio di eco-compattatori, di casette dell’acqua, di progetti di recupero eccedenze alimentari, di ecoeventi, di associazioni che organizzano la pulizia di parchi e altri luoghi del nostro territorio, di centri di riuso, di tariffazione puntuale e di altri incentivi alla raccolta differenziata. Come ogni edizione del rapporto, ma lo ribadiamo anche quest’anno, affermiamo con convinzione che la prima buona pratica resta l’estensione ai comuni ancora ritardatari della raccolta porta a porta con domiciliazione delle principali frazioni e in particolare della frazione organica. Questo basilare passaggio, oltre a innalzare pesantemente le percentuali di raccolta, è essenziale anche per poter applicare la tanto agognata tariffazione puntuale, che finalmente è diventata realtà per i primi comuni umbri, secondo la logica europea del chi più inquina più paga”. E da questo punto di vista qualcosa si muove. Come certifica Auri, un ulteriore elemento normativo, che si aggiunge alle novità con cui i comuni e cittadini dovranno fare i conti, è la nuova formula di calcolo della TARI che dovrà finalmente portare trasparenza e rispondenza tra i servizi svolti dai gestori e il costo relativo, e finalmente anche regole più definite per applicare la tariffa puntuale. A i due Comuni di Todi e Torgiano che l’hanno introdotta nel 2020, dal gennaio 2021 saranno altri 18 comuni umbri a veder applicata la nuova tariffa che permetterà una riduzione della bolletta per i cittadini virtuosi che faranno più differenziata. Si tratta dei Comuni di Acquasparta, Alviano, Amelia, Arrone, Attigliano, Baschi, Calvi dell’Umbria, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montegabbione, Monteleone di Orvieto, Narni, Penna in Teverina, San Gemini, Stroncone e Terni.
Tra le buone pratiche citate nel Rapporto c’è anche il progetto Fra’ Sole, iniziativa unica volta alla realizzazione di un progetto di sostenibilità unitario del complesso monumentale comprendente la Basilica Superiore, la Basilica Inferiore, la Tomba di San Francesco, il Sacro Convento e la Selva. Il progetto comprende anche il compostaggio “in loco” degli scarti di cibo del convento e rappresenta un modello di riciclo a Km zero volto alla tutela della risorsa suolo.
Risultato importante del lavoro di Legambiente Umbria è stato anche il percorso che ha portato all’aumento della qualità della frazione organica, da quando tutta la raccolta era stradale (e a Perugia addirittura includeva i pannolini) ad oggi dove gran parte dei territori si sono adeguati domiciliando la frazione raccolta e quindi aumentando la qualità. Daniela Riganelli membro del direttivo di Legambiente Umbria illustrerà il percorso fatto: “Fare bene la raccolta della frazione organica con il metodo porta a porta è determinante per aumentare le percentuali di raccolta differenziata e per attivare quel percorso di economia circolare che ricicla l’organico di casa in Compost e biogas o biometano. In Umbria siamo all’avanguardia sia negli impianti che, in parte, nella raccolta che ora ha una qualità secondo gli standard italiani, passando da una media di 10% di materiale non compostabile al 5%, che diventa meno del 3% con il porta a porta. Ancora molto c’è da fare però perché molti comuni non si sono adeguati e questo può compromettere sia l’efficienza degli impianti che gli obiettivi di raccolta”.
L’Ecoforum (sabato 6 febbraio dalle 10), è promosso da Legambiente Umbria, in collaborazione con Arpa Umbria, con il patrocinio di Regione Umbria, Comune di Assisi e il supporto di Gesenu, Cartiere di Trevi, Novamont e il Progetto ECCO. Durante la giornata di sabato ci sarà la presentazione del Rapporto Comuni Ricicloni 2020, e la successiva premiazione con la consegna “virtuale” degli attestati ai comuni Ricicloni umbri vincitori. Prevista anche una sessione con l’intervento di Massimo Pera sulle azioni messe in campo da Gesenu finalizzate ad un profonda revisione della gestione integrata dei rifiuti.