“Scusaci Pierluigi, non abbiamo fatto in tempo a cambiare questa città facendo tutto quello che è necessario per rendere sicure le strade per chi cammina e per chi le attraversa anche solo per andare a scuola”.
Sono state queste le parole pubblicate da Maurizio Zara, Presidente di Legambiente Umbria, poco dopo aver appreso la tragica notizia delle morte del giovane Pierluigi Pescatori, l’ennesima vittima lungo le strade perugine.
È stato il quinto incidente degli ultimi dieci giorni in cui sono stati coinvolti molti giovani, tra cui due ragazzi di 13 e 15 anni, a Madonna Alta che attraversavano sulle strisce pedonali e “non sono stati visti”, per fortuna in quei casi con conseguenze meno gravi di questo episodio. E’ necessario ribadire come il contesto delle strade cittadine sia troppo insicuro e pericoloso, in particolare per chi si muove a piedi o in bici.
C’è veramente troppa disattenzione e troppa sufficienza mentre si guida, a cui si aggiunge spesso una velocità eccessiva non adatta al contesto. Questi sono solo i dati più recenti, ma situazioni di insicurezza stradale si verificano quotidianamente in città, e non si tratta di semplici fatalità, ma la conseguenza di spazi urbani e stradali insicuri, concepiti quasi solo in funzione del traffico motorizzato o di comportamenti pericolosi non adeguatamente controllati e sanzionati: manca la continuità dei marciapiedi che spesso si interrompono anche in zone centrali della città o che sono occupati dalla sosta selvaggia delle automobili del tutto impunita, manca la manutenzione dei marciapiedi stessi, spesso malmessi o troppo stretti, attraversare la strada è spesso un pericolo per vari motivi (automobilisti che non si fermano nonostante il pedone abbia la precedenza, strisce pedonali quasi invisibili, presenza di veicoli in sosta a limitare la visibilità, ma soprattutto una velocità eccessiva dei veicoli a motore raramente controllata e ancora più raramente sanzionata), ci sono poi una sequenza ininterrotta di spazi e strade dove si dovrebbe intervenire con urgenza per ridare la possibilità alle persone di vivere la città e di non morire per strada.
Alcuni di questi problemi arrivano da lontano e troppo lentamente si cerca di porvi rimedio riprogettando opportunamente lo spazio pubblico, altri vengono creati con una progettazione ancora orientata solamente alla mobilità in auto che vede chi si muove a piedi come un utente della strada di serie B, altri, come i controlli e le eventuali sanzioni dei comportamenti pericolosi, sono diretta conseguenza di chi non applica o fa applicare il Codice della Strada.
Proprio la sera prima l’incidente avevamo dato vita ad un flash mob di fronte alla Prefettura per manifestare, come fatto in oltre 40 città italiane, contro la proposta di modifica del Codice della Strada, rinominato codice della “strage”, visti i tanti passi indietro che si propone di realizzare sul fronte della sicurezza stradale”, commenta Paolo Festi, Presidente FIAB Perugia Pedala. Per l’occasione sono stati esposti dei cartelli che riportavano alcune delle velocità registrate con un apposito strumento da veicoli a motore su alcune strade urbane: 84 km/h in via dei Filosofi, 79 km/h in via Fasani (continuo della strada dove accaduto l’investimento di Pierluigi), fino ai 104 km/h in Strada della Colombella, dove pure qualche settimana fa ha perso la vita un motociclista. “Sono anni che denunciamo questa situazione, purtroppo inascoltati: questa tragedia è l’ennesima, inaccettabile, ed è una tragedia fin troppo annunciata. La velocità dei mezzi a motore crea una situazione di totale insicurezza negli altri utenti della strada, e troppe volte il peggio è stato scongiurato per un soffio: stavolta non è accaduto, purtroppo, così come poco più di due anni fa con Niccolò, a Ponte Valleceppi. Ci troviamo a piangere sempre dopo, a tragedia avvenuta, ma serve agire sulle cause che rendono le strade pericolose, e la politica e l’Amministrazione devono assumersi le loro responsabilità.”
A gennaio la relazione annuale della polizia municipale perugina ci ha comunicato che nel 2023 sono aumentati in maniera importante gli incidenti stradali registrati e il 2024 è iniziato con numeri e gravità tragici. Numeri e fatti che fanno capire quanto sarebbe importante incidere nel senso della moderazione della velocità, della tutela delle persone che si muovono a piedi e in bici, soprattutto su strade urbane, per prevenire quanto più possibile il rischio di incidenti.
“Troppe volte negli ultimi anni abbiamo provato la condizione di sgomento che ci ha pervasi ieri non appena abbiamo saputo della morte di Pierluigi. Ci abbiamo sperato fino alla fine perché l’ingiustizia e la rabbia di fronte ad un avvenimento del genere sono le uniche sensazioni che si riescono a provare”, dichiara Martina Palmisano, presidente Legambiente Perugia e Valli del Tevere. “È un appello che rivolgiamo a tutti i candidati e le candidate alle prossime elezioni comunale, cambiare la mobilità di Perugia non è solo possibile, è necessario e urgente. Non possiamo accettare che andare a scuola a piedi sia pericoloso, non possiamo permettere che la prepotenza e l’arroganza trovino spazio sulle nostre strade, non è giusto che chi usa i mezzi pubblici abbia meno diritti e che si debba rischiare la vita per non voler usare un’auto per muoversi. La sicurezza e la vita vanno nella direzione opposta, passano per i concetti della città30, per i piedibus e per le strade scolastiche. Il Comune di Perugia deve invertire velocemente questa direzione adottando tutte le norme necessarie a fare in modo che il povero Pierluigi sia l’ultimo e quello che ci ha fatto dire BASTA”.
Intanto, il prossimo lunedì 18 marzo, è stata convocata d’urgenza la III Commissione consiliare, che discuterà un ordine del giorno sostenuto da tutti i consiglieri di minoranza e dalla presidente Casaioli, che intende impegnare il Comune di Perugia a opporsi alla Riforma del Codice della Strada proposta dal ministro Salvini.