Su gestione della raccolta differenziata a Terni ora è il momento mettere a frutto il lavoro fatto
Sono tre i comuni umbri premiati dall’Ecoforum nazionale di Legambiente, oltre a Bettona gli altri due sono in provincia di Terni: Calvi dell’Umbria e Otricoli. Tutti comuni con la raccolta differenziata al di sopra dell’80% ed un residuo indifferenziato per abitante ben al di sotto dei 75 kg all’anno per abitante. “Questi numeri non sono un caso – afferma il Presidente del Circolo Legambiente Verde Nera di Terni, Gianni Di Mattia – ma il frutto di un lavoro ed una attenzione costanti, che ormai sono diventati la normalità in alcuni territori”.
Negli ultimi giorni però a Terni si è tornati a parlare di gestione rifiuti e soprattutto di tariffe, correlando in modo illogico l’aumento delle tariffe che pagano cittadini e imprese con i costi del modello ormai consolidato di raccolta differenziata porta a porta, mettendo addirittura in discussione tutto il sistema e la tipologia di servizio.
“Si fa molta confusione, ma in realtà c’è modo per aumentare la qualità e l’efficacia del servizio permettendo al contempo ai cittadini e alle aziende virtuose di avere dei vantaggi economici sulle tariffe – continua Gianni Di Mattia – serve affinare lo strumento, non smantellarlo. Proviamo a fare chiarezza”.
Come vengono determinate le tariffe
Gli importi in tutto il Paese sono determinati da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, in modo da garantire uno standard di servizi e che i costi reali della gestione rifiuti siano ricompensati dalla relativa tariffa. Il metodo di calcolo, molto complesso e non interamente gestito dai comuni, è poi approvato da AURI, l’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico.
Gli aumenti del costo dell’energia e delle materie prime che si sono registrati in questi ultimi anni, soprattutto in seguito alla guerra in Ucraina, hanno determinato una crescita repentina di gran parte delle voci di costo che si è riversato da quest’anno sulle tariffe pagate dai cittadini, in tutto il Paese.
La gestione dei rifiuti a Terni
A Terni e negli altri comuni della Provincia, il servizio di raccolta domiciliare porta a porta di rifiuti urbani è ormai abbastanza efficiente, esteso anche alle più piccole frazioni, ed ha portato ottimi risultati.
È stata ridotta la produzione di rifiuti complessiva. Sono state raggiunte percentuali di raccolta differenziata che consentono di essere al passo con i migliori territori d’Italia. Abbiamo ridotto di due terzi i costosi conferimenti in discarica. Sono aumentati i posti di lavoro (di oltre 100 unità) direttamente legati al servizio, oltre a quelli dell’indotto.
Il porta a porta negli anni ha consentito prima di ridurre la tariffa (di circa il 6,5% nel 2018 per i minori costi dovuti ai buoni risultati della raccolta) e poi di introdurre nel 2021 la Taric, ovvero la tariffa puntuale grazie alla quale una quota della propria bolletta viene determinata in base alla quantità di indifferenziato conferito. Un sistema che premia chi produce meno rifiuti indifferenziati e fa una buona raccolta differenziata, che a Terni, ormai, sono la gran parte dei cittadini.
Il modello porta a porta di Terni funziona, va migliorato e ottimizzato
“Ora che complessivamente il modello funziona – continua il Presidente di Legambiente Terni – vanno affrontati gli ultimi importanti passi: anzitutto, va resa finalmente efficace la Taric premiando la possibilità effettiva di risparmiare, per esempio riducendo il numero di conferimenti minimi di cui molti non usufruiscono. I cittadini hanno risposto quasi ovunque in modo rapido ed eccellente ma il regolamento attuale non consente di premiarli.
Va inoltre posta maggior cura e attenzione alla comunicazione, spesso carente, per aiutare tutti a fare meglio. Il porta a porta offre poi occasioni secondarie ma di non minore valore: un controllo capillare delle condizioni sociali nei nostri quartieri, con la possibilità di identificare ed intervenire più facilmente su quelle più critiche, nonché una qualità molto elevata dei materiali selezionati, ottimo presupposto per lavorare su progetti innovativi o di filiera. Ovviamente queste opportunità si possono sfruttare laddove ci sia la volontà di migliorare, oltre al servizio, anche le condizioni sociali e di sviluppo del territorio.”
I cassonetti intelligenti
I cosiddetti sistemi “intelligenti” sono estremamente costosi, sia nell’investimento iniziale, sia per nella manutenzione. È peraltro stato più volte sperimentato che possono garantire buoni risultati soltanto se usati in contesti ridotti e ben monitorati, come in quei grandi condomini dove finora è risultato difficile ridurre gli svuotamenti o avere un monitoraggio puntuale delle utenze.
“L’idea di buttare all’aria un sistema funzionante, che in poco tempo ha dato buoni risultati, per tornare indietro e caricare cittadini ed imprese di nuovi costi a fronte di servizi minori non ci sembra una soluzione, soprattutto se altre soluzioni più semplici e rapide sono a portata di mano”, Conclude Di Mattia. “Chiediamo all’Amministrazione di concentrare le energie sul miglioramento del servizio attuale, puntando su una raccolta dei materiali sempre più di qualità e mettendo in campo un regolamento che premi davvero i tanti cittadini che fanno, ormai da tempo, una raccolta virtuosa, con una tariffa ridotta”.