Tappa perugina della nuova campagna di Legambiente
I dati della Pagella di Città: alto il tasso di motorizzazione, nessuna implementazione di piste ciclabili. In stato embrionale la rete stradale “30 all’ora” e la riduzione della velocità sulle strade urbane. Non male la concentrazione di PM10, al limite previsto dall’OMS
Legambiente: “Abbiamo le risorse economiche per puntare su nuovi modelli di mobilità. Prioritario realizzare strade ’30 all’ora’ come definito dal PUMS e misure per favorire l’uso di bici e pedonabilità”
Un tasso di motorizzazione tra i più alti d’Italia, oltre mille euro per abitante l’anno spesi per costi sociali e sanitari legati all’inquinamento, appena 14 km di piste ciclabili realizzate al 2019 e nessun incremento nello scorso anno. A Perugia la strada verso una mobilità sostenibile è ancora lunga. Questi, i dati principali emersi dalla Pagella della Città redatta da Legambiente in occasione della tappa perugina di Clean Cities, campagna itinerante con l’obiettivo di promuovere il ruolo che le città italiane possono giocare per una ripartenza sempre più ecologica e sostenibile e per accelerare i processi politici locali verso nuove misure di mobilità.
Con 75 automobili per ogni 100 abitanti, il tasso di motorizzazione automobilistica di Perugia è ai vertici assoluti tra le città capoluogo italiane, e ancor più lontano dalle città europee. Nel 2019 la città ha contato 635 feriti sulle strade dovuti ad incidentalità, 4 ogni mille abitanti, e l’offerta dei mezzi pubblici copre appena il 30% della sua estensione. Fondamentali e da rilanciare, secondo l’associazione ambientalista, le scale mobili come forma funzionale di trasporto pubblico rapido e di massa per l’accesso al centro storico.
Nelle città, un elevato trasporto automobilistico privato ha delle ricadute sul piano economico e sociale: pur rimanendo al di sotto del valore limite di polveri sottili previsto dalla normativa italiana ed europea, con la sua media annuale di 20 μg/mc di PM10, che costituisce il valore limite di riferimento stabilito dall’OMS, si calcola che più di mille euro (€1.059) siano i costi medi annuali per abitante legati all’inquinamento, il 3,8% del PIL pro capite. D’altra parte, anche il nuovo Piano Regionale di Qualità dell’Aria individua ritardi nelle riduzioni delle emissioni da traffico, in particolare nelle Aree di Superamento corrispondenti ai territori dei Comuni di Perugia, Foligno e Terni, dove comunque sono stati approvati, ma non ancora implementati, i Piani di riduzione del traffico e i PUMS (Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile).
“La pagella della città di Perugia, una sintesi delle performance locali sui principali indicatori urbani relativi a ciclabilità, mobilità elettrica, sicurezza e inquinamento atmosferico, sottolinea tutti i problemi che affliggono la città. Nonostante abbiamo a disposizione le risorse economiche non è stato ancora fatto nulla, in una città che già prima della pandemia contava uno tra i più alti numeri di auto pro capite”, commenta Maurizio Zara, presidente di Legambiente Umbria. “Chiediamo quindi nuovamente con forza che si intraprendano tutte le iniziative volte a promuovere modalità e mezzi di mobilità sostenibili, considerando come urgente e prioritario la definizione dei progetti di collegamenti ciclabili, la realizzazione di strade a traffico calmierato ’zone 30 all’ora’ come definito dai PUMS, e l’adozione urgente di misure per favorire l’uso di bici e la pedonabilità”.
Gli indicatori di risposta della città di Perugia descrivono infatti una città che dovrà necessariamente puntare nei prossimi anni su una mobilità più sicura e meno inquinante: le piste ciclabili realizzate fino al 2019 coprono in totale appena 14 km e non risultano nuove realizzazioni completate nel 2020. Inoltre, la rete stradale a “20 e 30 all’ora” è del tutto insufficiente (13 km complessivi a fronte dei 380 previsti dagli Obiettivi 2030). Minima è anche l’offerta dei servizi di sharing mobility. È evidente che nella città l’offerta del trasporto pubblico locale unita allo sharing dei prossimi anni dovrà aumentare, estendendosi alle periferie e nei comuni della provincia.
“Il PUMS del Comune di Perugia, in vigore ormai da due anni, ma non risulta attuato per nessuno degli obbiettivi che si è dato e andrebbe già aggiornato, ed esteso ai comuni vicini, dotandosi di chiari obiettivi di decarbonizzazione del trasporto e di una tempistica di attuazione vincolante”, dichiara Paolo Festi, presidente Fiab Perugia Pedala. “Occorre partire dalle azioni basilari di rispristino delle regole di utilizzo degli spazi stradali, favorendo e non penalizzando la mobilità dolce, per poi proseguire con la realizzazione di zone 30 e percorsi ciclabili anche leggeri che hanno costi bassissimi e poi arrivare al potenziamento del trasporto pubblico che in futuro dovrà essere completamente elettrico”.
Clean Cities è un viaggio in 14 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere con forza una nuova mobilità urbana: più sicura, più condivisa e meno inquinante. Nata in sostituzione della storica campagna Treno Verde, dopo Perugia la campagna fermerà a Roma (24 e 25 marzo), Cagliari (26 e 27 marzo), Pescara (28 e 29 marzo), Napoli (30 e 31 marzo) Bari (1 e 2 aprile), Catania (8 e 9 aprile).