Legambiente Umbria: “Il cicloturismo e il turismo sostenibile sono strategici per il territorio appenninico e per le aree colpite dal sisma”
Con la tappa di Cerreto di Spoleto si chiude la staffetta umbra di “Appennino Bike Tour – Il Giro d’Italia che non ti aspetti”, duemilaseicento chilometri dalla Liguria alla Sicilia, più di trecento comuni attraversati e 44 comuni tappa, 26 parchi e aree protette.
La carovana è arrivata in Umbria il 23 luglio attraversando due parchi regionali, quello del Monte Cucco e del Monte Subasio, aree della rete Natura 2000 come quelle della Valnerina, le piste ciclabili Assisi-Spoleto e la Spoleto-Norcia e gli straordinari borghi di Citerna, Gubbio, Assisi e Cerreto di Spoleto.
La carovana poi ha proseguito attraversando i territori colpiti dal sisma del Centro Italia, raggiungendo Visso e Castel Sant’Angelo per salire sino a Castelluccio e al Pian Grande, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, per poi uscire definitivamente dall’Umbria alla volta di Arquata del Tronto.
“L’iniziativa di Appennino Bike Tour ha dimostrato che l’Umbria si presta particolarmente alla valorizzazione turistica del proprio paesaggio tramite il turismo lento – dichiara Maurizio Zara presidente di Legambiente Umbria – una risorsa importante per i piccoli borghi, specie quelli montani, che rischiano l’abbandono e che invece potrebbero trarre nuova linfa da una fruizione dolce e sostenibile del territorio. Sostenibilità ambientale, valorizzazione e conservazione delle risorse naturali, qualità dei servizi per turisti e comunità locali, collaborazione e cooperazione, sono gli ingredienti necessari affinché anche l’Umbria possa diventare una meta adeguata e accogliente per queste forme di turismo ecocompatibili, favorendo sviluppo locale.”
Il connubio tra ambiente, valorizzazione turistica e sviluppo locale è particolarmente evidente in Valnerina.
La tappa di Cerreto di Spoleto è stata anticipata da una immissione straordinaria di trote mediterranee nelle acque del Fiume Nera. Infatti proprio a Cerreto di Spoleto, la Regione Umbria sta portando avanti un importante progetto per la ricerca, la selezione e la produzione di trote mediterranee da ripopolamento, con la collaborazione del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia ed il supporto di Legambiente Umbria, che con la Gestione degli ecosistemi acquatici della Valnerina svolge attività di vigilanza, monitoraggio dei corsi d’acqua e la gestione delle zone di pesca a regolamento specifico no kill.
Premiato anche come “Ambasciatore dell’Appennino” Elio Giovannini che è stato per anni una guardia ecologica di Legambiente svolgendo attività di vigilanza lungo i corsi d’acqua della Valnerina. Attualmente è dipendente della Regione Umbria presso l’Impianto Ittiogenico di Cerreto di Spoleto e con grande professionalità e passione si occupa dell’allevamento in cattività della trota mediterranea. Grazie al suo impegno il Centro Ittiogenico della Regione Umbria è un riferimento importante per la conservazione della trota mediterranea nel nostro Paese.