Il 9 maggio 2008, presso il Museo di Palazzo Eroli di Narni, Legambiente organizzò il convegno dal titolo “Vecchie ferrovie e nuovi percorsi dell’Umbria” con l’obiettivo di riprendere una discussione comune e progettuale tra amministrazioni locali, associazioni ambientaliste e istituti di ricerca sulla rivalorizzazione ambientale, paesaggistica e turistica degli antichi percorsi ferroviari come quello di competenza del comune di Narni che va dal Ponte d’Augusto di Narni Scalo a Nera Montoro. Durante l’incontro si mise in evidenza come l’urgenza di una riqualificazione ambientale e storica di questo antico percorso, che un tempo ospitava la ferrovia, potesse trasformarsi in un vero e proprio sistema efficiente di mobilità a basso impatto ambientale, di valenza turistica anche, con un percorso protetto e funzionale alla mobilità pedonale, ciclabile ed equestre.
Pur di fronte a posizioni pressoché concordi sulla validità di una scelta come la realizzazione di percorsi di mobilità alternativa, il sindaco di Narni di allora manifestò l’intenzione e la volontà di utilizzare il percorso dell’antica ferrovia dal ponte d’Augusto a Nera Montoro per altri scopi, stante un progetto non meglio chiarito ma ben lontano dal progetto di mobilità dolce sopra esposto. In particolare il sindaco parlò di un progetto di esperimenti crash test, ovvero di simulazioni di incidenti ferroviari da realizzare all’interno delle gallerie presenti sul percorso dell’antica ferrovia. Dopo alcuni approfondimenti Legambiente verificò che si trattava della proposta progettuale fatta dalla società Fastigi che produceva i treni per la metropolitana di Roma. Il circolo narnese di Legambiente iniziò dunque una decisa protesta, anche perché quel percorso era stato in realtà individuato come adatto alla realizzazione di una greenway dalla regione e da ANCI Umbria in collaborazione con la confederazione della mobilità dolce Co.Mo.Do. presieduta al tempo da Albano Marcarini.
A settembre del 2008 e poi ancora l’anno successivo, nel 2009, Legambiente organizzo due conferenze con passeggiate e proseguì l’azione di protesta e mobilitazione. Portò ad esempio diverse testate giornalistiche televisive, Rai2 Costume e Società, Rai 3, a vedere la bellezza e il valore dei luoghi, portò anche Albano Marcarini a Narni, il quale girò un breve video della visita. Ancora Legambiente nel 2009 organizzò come detto un’altra conferenza, e questa volta anche una passeggiata a piedi, in bici e a cavallo, per rendere partecipi e consapevoli i cittadini narnesi del valore e della bellezza delle “loro” gole del Nera.
Il progetto di crash test ferroviari in galleria venne fortunatamente accantonato, forse anche grazie a queste azioni e alla capacità di fare squadra con i tanti differenti soggetti coinvolti. Iniziò un periodo di attesa e di speranza che il percorso venisse recuperato e valorizzato in altro modo, fino al novembre del 2016, quando venne inaugurato il “nuovo” percorso.
Questa storia però inizia in realtà molto prima… era infatti il 1995, ben 13 anni prima, quando Legambiente propose la realizzazione del Parco Fluviale delle Gole del Nera, mai realizzato, ma comunque utile a sottolineare l’importanza e la valenza dell’area non solo dal punto di vista storico e paesaggistico ma anche naturalistico. Poi nel tempo venne più volte riproposto, come anche in concomitanza degli anni in cui si iniziò a parlare del progetto di greenway.
Ad ogni modo, 12 anni dopo quella conferenza del 2008, la situazione è cambiata molto, in meglio per una volta. Lo scorso anno Legambiente ha organizzato una nuova conferenza sulle Greenways dell’Umbria, sì perché nel frattempo il tema è diventato realtà o progetto per molti altri territori della regione. Per fortuna nostra, anche se molto c’è ancora da fare. All’inizio del 2020 l’associazione Menteglocale di Perugia in collaborazione con Legambiente Umbria ha girato un nuovo video che fa vedere in 3 minuti qualche immagine dello splendido percorso, o green way, tra Narni e Otricoli. Con i fondi europei gestiti dalla regione il Comune di Narni è riuscito infatti a rendere il percorso fruibile da tutti e a metterlo in sicurezza. Mancano ancora alcuni aspetti di fruibilità e alcuni tratti del percorso non sono stati realizzati, ma oltre le Gole oggi è bellissimo arrivare in bici fino al Lago e oasi di San Liberato e poi ancora fino al parco archeologico di Ocriculum, ai piedi di Otricoli; poi, volendo proseguire oltre, lungo il Tevere e arrivare a fino a Roma lunga la via dell’acqua.