Una proposta svogliata che non determina sostanziali politiche su mobilità e l’efficienza energetica
“La proposta di Piano regionale per la qualità dell’Aria preadottata dalla Giunta regionale – si legge nel testo del documento che raccoglie le osservazioni che il Coordinamento Salviamo il Paesaggio del Perugino (1) ha inviato alla Regione – ci sembra piuttosto debole, utile e “interessata” ad ottemperare un obbligo di legge e poco altro. A fronte di un problema decisivo per la salute pubblica e la vivibilità dei luoghi le risposte di contrasto sono poche, mal definite e di non chiara applicazione. Insomma, si delibera un piano “svogliato” con il qualesi rischia di perdere l’ennesima occasione preziosa per invertire una tendenza, far crescere la sensibilità pubblica e avviare alcune politiche di peso”.
Soprattutto per il settore trasporti e mobilità urbana e quello energetico, i due ambiti che nella nostra regione sono la causa principale dell’inquinamento atmosferico, le enunciazioni del Piano regionale sono al momento assai carenti e prive di portata strategica. Nel documento proposto, si rinuncia del tutto a formulare un’analisi attendibile dei fattori di sviluppo su cui intervenire al fine di avanzare cambiamenti duraturi e prospettive “di sistema”, vale a dire evoluzioni in linea con gli altri strumenti di pianificazione del territorio.
Sulle azioni per mitigare l’impatto dei trasporti le enunciazioni sono molto generali, mancanti di stime realistiche sulla disponibilità economica (riproposizione di vecchi progetti infrastrutturali) e spesso formulate fuori da qualsiasi analisi di corrispondenza tra costi e benefici (blocchi del traffico nei mesi invernali). Sono poche le scelte che si muovo sul fronte concreto del riequilibrio modale, e che incentivano dunque tramite soluzioni ecologiche (es. bus a chiamata, auto e bici condivise) e strategie integrate di governo della domanda (es. spostamenti casa-lavoro e casa-scuola) il passaggio dal motore a soluzioni alternative meno impattanti; così come non c’è traccia nel Piano di azioni che tendono a ridurre le esigenze di spostamento delle persone e delle merci riorganizzando gli spazi e i sistemi di vita delle città (accesso telematico ai servizi, progetti di filiera corta, freno alla dispersione di insediamenti sul territorio).
Anche per il settore energetico ci si concentra sui sintomi ovvero sulla conversione di stufe e camini obsoleti in più efficienti sistemi di combustione, ma manca un vero disegno strategico con chiari riferimenti a pianificazioni importanti come la Strategia Energetica 2013-2020, ai regolamenti edilizi comunali e all’efficienza energetica degli edifici.
“Migliorare la qualità dell’aria delle nostre città – sottolinea nel documento il Coordinamento Salviamo il Paesaggio del Perugino – è possibile con iniziative “a costo zero” o in ogni caso attuabili a costi relativamente contenuti per le casse pubbliche. Un’agenda minima di proposte anti smog, dovrebbe prevedere in questo ambito: interventi mirati in qualità e innovazione dei servizi per far diventare il trasporto pubblico urbano e regionale (specie le corse su ferro e le connessioni pendolari in genere) da scelta per un numero minoritario e talvolta perfino esiguo di spostamenti a modalità preferita dalla maggioranza dei cittadini, lo sviluppo della “mobilità lenta” ciclo-pedonale in alternativa all’auto di proprietà, la realizzazione diffusa di zone 30 km/h (sul modello delle città tedesche e olandesi) che consentono di avere città più sicure e vivibili”. Le stesse normative anti smog riproposte su base comunale (limitazioni al traffico pesante e leggero) andrebbero uniformate su base regionale o almeno coordinate a livello di bacino (intera conca ternana-narnese, area urbana estesa di Perugia) per poter produrre effetti percettibili e non risultare solo un inutile fastidio (e un costo) per i cittadini e le imprese.
“Per il settore energetico – conclude il Coordinamento Salviamo il Paesaggio del Perugino – occorre invece puntare sul Patto dei Sindaci e sui regolamenti edilizi quali strumenti per spingere in tutti i Comuni dell’Umbria le innovazioni energetiche e ambientali che possono rendere le case e le città più vivibili e ridurre le emissioni”.
(1) Il Coordinamento Salviamo il Paesaggio di Perugia riunisce un ampio numero di associazioni regionali e locali ambientaliste, di promozione di identità e valori del territorio e dedite alla tutela dei diritti di utenti-consumatori (per altre informazioni vedi: www.paesaggioperugia.altervista.org, pagina facebook: salviamoilpaesaggio.perugia). Le Osservazioni alla proposta di Piano Regionale di Qualità dell’Aria – che si allegano per esteso – raccolgono i risultati di vari incontri svolti alla presenza di esponenti di Legambiente, ACU, WWF, Slow Food, Monimbò-Bottega del Mondo.